venerdì 20 luglio 2012

Misantropa e snob (era più facile fare la velina!)

Se nella vita volessi fare la velina sarebbe tutto molto più semplice.
Questa è l'amara verità. E non per il fatto che non avrei pile di libri da studiare, anzi.. per me è molto più facile preparare l'esame di analisi che fare un balletto. Sono molto più brava in matematica di quanto io sia coordinata.
Però se volessi fare la ballerina anzichè l'ingegnere nessuno avrebbe niente da ridire. Se io passassi ore e ore in palestra ad allenarmi, nessuno me ne farebbe una colpa. Nessuno se la prenderebbe se una futura etoile non avesse tempo per uscire con gli amici, ne tantomeno le darebbe della snob se la sera fosse troppo stanca per uscire dal suo pigiama e mettere il naso fuori casa.

Ebbene, purtroppo il mio sogno non è fare l'etoile a Parigi. Il mio sogno nella vita è diventare ingegnere. E scrivere codice (funzionante) mi da la stessa sensazione che credo provi un'etoile sul palco la sera della prima. Sono fortunata, perchè per il mio sogno basta un computer in qualunque posto si trovi, non deve essere un teatro, non deve essere in Francia, non serve un bel vestito (anzi, il mondo sottovaluta il potere ispirativo del pigiama!). Sono fortunata, perchè il mio è un sogno "facilmente" accessibile. Sono fortunata, perchè riesco bene in quello che faccio, almeno finora così è stato.
Però come tutti i sogni va coltivato e curato giorno dopo giorno. E non è giusto farmene una colpa. O meglio, io non ci sto a farmene una colpa, e tantomeno ho intenzione di scusarmi con qualcuno di questo. Sono arrivata alla conclusione che io sono così. Prendere o lasciare. E con così intendo che sono il tipo di persona che per due punti di bonus all'esame di informatica può anche passare settimane intere a scervellarsi sui progetti extra senza mettere il naso fuori casa se non per andare a lezione o all'ACR.
Va bene, ammetto di averlo fatto - e me ne sono resa conto solo ora - non solo per i punti bonus, ma anche per un sano e costruttivo bisogno di distaccarmi da certe realtà che erano diventate insostenibili, ma questa è un altra storia di cause ed effetti.

Se mettermi sotto e dare - e a volte anche passare - più esami possibile in meno tempo possibile fa di me una snob perchè per studiare non ce la faccio a prendermi cura della mia vita sociale, così sia. Sono una snob e ne vado fiera. Ma almeno prima o poi sarò una snob che ha realizzato il suo sogno.

Non si può avere tutto nella vita, e al momento mi ha dato più soddisfazioni Java di quante me ne abbiano date alcuni rapporti interpersonali, quindi mi sembra evidente da che parte far tendere l'ago della bilancia. Poi magari mi sbaglio, magari un giorno mi pentirò di queste scelte, ma ora come ora non ne sono particolarmente convinta.

Ci tengo a specificare che questo non è un elogio della misantropia come può facilmente sembrare, i compagni di viaggio sono sempre ben accetti, in fondo "la vita non ha senso se non la racconti a qualcuno", più che altro è una warning, a chi vuole condividere un pezzo di strada con me: io sto andando lì, se vuoi farmi compagnia ne sono felice, ma non c'è speranza di allontanarmi dalla mia meta o di farmi sentire in colpa perchè voglio arrivare lì.
Che poi alla fine non ci dovrebbe neanche essere il bisogno di specificare certe cose. Se un rapporto è vero, autentico e ci si vuole veramente bene nessuno si sognerebbe mai di criticare l'obiettivo dell'altro, anzi fa il possibile perchè l'altro ci arrivi il prima possibile e lo aiuta in tutti i modi immaginabili.
QUESTO dovrebbe essere, nella mia modesta opinione.

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