sabato 18 maggio 2013

Di robottini e esseri umani.

Oggi ho passato la mattinata a vedere dimostrazioni di robottini al dipartimento di informatica della mia università. Ce ne erano di tutti i tipi.. C'era quello carino e servizievole, pronto ad accoglierti e a guidarti all'ufficio del professore da cui devi andare ed, eventualmente, a permetterti di chiamarlo su skype nel caso non fosse in ufficio.

Poi c'era la squadra di robo-calcetto, che si allenava in palestra (ho assistito a umano che tira calci di rigore vs robottino in porta.. sensazionale!), il robot che percepiva gli ostacoli e si orientava all'interno di un percorso, il quadricottero (un piccolo elicottero con quattro eliche) e per finire anche la casa intelligente, che gestiva il dispendio di energia con un savoir-faire degno della signora di occhio allo spreco di striscia la notizia.

Fin qui tutto "normale", fighissimo e nerd.

Però pensavo.. i robottini li programmiamo noi, eppure.. lo fanno meglio di noi. Sono spassionati e disinteressati. Sono onesti e sinceri. E se fanno danni, davvero lo fanno senza intenzione. Il robot che ti guida per i corridoi ti porta davvero dove tu vuoi andare e non dove vuole che tu vada.  Non ti molla in mezzo al nulla solo perchè tu hai fatto un casino, non gli interessa cosa tu sia o cosa tu voglia fare.. potresti anche essere il pazzo che vuole andare a far graffiti sulla porta del prof. Anche se farai un casino, lui comunque sarà lì.

La squadra di robo-calcetto è davvero una squadra unita. Quando gioca ogni robottino calcola l'algoritmo migliore per battere gli avversari e non gli interessa se a segnare in porta sarà lui o un suo compagno, l'importante è stare uniti per arrivare alla vittoria. Nessuno tradisce nessuno, e nessuno abbandona nessuno.

Lo fanno meglio di noi.

I rapporti fra robot sono davvero migliori di quelli fra esseri umani?
Non si tradiscono, non litigano, non si abbandonano di punto in bianco in mezzo al nulla. Sono perfetti. Ma non sono veri.
Non si perdonano, non fanno pace, non si ritrovano. Non sono perfetti. Sono una finzione.

Quindi un rapporto (di amicizia, lavoro ecc..) fra umani è tale perchè ci si tradisce, si litiga e ci si fa del male? Davvero è questa la cosa che ci contraddistingue? Tutto il male che possiamo fare? O tutto il bene che possiamo fare?
Che essere umani fosse una fregatura mi sembrava già assodato, però c'è da dire che a volte essere umani fa proprio schifo!


(Ma il robo-calcetto è lo sport più bello del mondo! )

sabato 4 maggio 2013

Pensieri Notturni

Negli ultimi giorni mi è tornata in mente in diverse occasioni una frase che lessi un paio di anni fa quasi per sbaglio.. O forse no. C'era un cestino con diversi bigliettini ognuno contenente una frase diversa, e io ne pescai uno che recitava, in francese "Il y a un temp pour toute chose, pour tout les choses qui sont sout le cieux" rimasi affascinata da quella frase, sia per come suonava bene in francese, sia per il suo significato.. Tant'è che tutt'oggi quel bigliettino ancora si trova sulla mia scrivania, in bella mostra ogni volta che alzo lo sguardo oltre il libro o il pc.
Effettivamente quindi non dovrei stupirmi del fatto che spesso mi torna in mente questa frase.. e invece sì. Ci stavo pensando distrattamente, sul bus, qualche giorno fa, pensando alla catena di cause ed effetti che mi ha portato ad essere qui e adesso (o meglio, lì e in quel momento), al che cosa sarebbe successo se.., al fatto che davvero c'è un tempo per tutte le cose.
E poi ci ho ripensato ieri, per connessioni mentali diverse ho ripensato all'occasione in cui pescai quel bigliettino, alle cose che pensavo in quel momento, e alle cose che penso oggi.

Nel tempo ho scoperto che questa frase viene dalla Bibbia, libro di Qoelet, capitolo 3, in cui si parla della morte. Sono rimasta piuttosto sorpresa da ciò, io la credevo più una considerazione sull'attesa, sulle speranze che prima o poi vedranno compimento e tutte queste cose un po' melense.. Probabilmente ho semplicemente interpretato il bigliettino perchè mi dicesse ciò che volevo sentirmi dire. Eppure, anche una volta fatta la "triste" scoperta, quel bigliettino ha continuato a esercitare una sorta di arcano fascino su di me.
Sarà che proprio certe opinioni sono difficili da cambiare.


Ad ogni modo, perchè non facciate il mio stesso errore, riporto il passaggio completo, in italiano:

Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
[2]C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
[3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
[4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
[5]Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
[6]Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
[7]Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
[8]Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.